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Artisse, società italiana d'arte contemporanea

Leonardo Chionna

BIOGRAFIA
 

Scultore e pittore contemporaneo, ha tenuto numerose mostre e manifestazioni artistiche riscuotendo consensi e premi. Negli anni 80 frequenta i poeti del ‘laboratorio di poesia’ dell’Università di Lecce, tra i quali Salvatore Caliolo fondatore della rivista ‘L’Incantiere’. Si arricchisce anche dell’amicizia -e affianca- Arrigo Colombo, uno dei maggiori filosofi dei nostri tempi e fondatore del movimento ‘Utopia’. Influenze culturali che caratterizzano e formano l’arte di Chionna. I suoi primi lavori risalgono agli anni 70, tematiche ricche di originali suggestioni che lo definiscono uno ‘Sciamano’ dell’arte contemporanea.Negli anni 70, rifuggendo qualsiasi intento commerciale, l’artista esponeva le sue opere in luoghi dove esse potessero essere contemplate immersi nella spiritualità del silenzio: chiese, castelli, boschi e spiagge isolate.

 
PERIODI E SOGGETTI
 

Negli ultimi anni la sua ricerca è tutta protesa verso "La Nuova Atlantide”, progetto da lui stesso così denominato, frutto della sua continua tensione ad un linguaggio dell'arte sempre più oggettivo ed essenziale nei significati e nei rimandi e che trova compimento in una serie di terrecotte e bronzi che paiono venire da un futuro lontano pur recando impresse tracce di un passato assai remoto, ma assai familiare ai nostri contemporanei. Chionna materializza la propria Utopia: un possibile nuovo orizzonte di un presente che all’artista pare ormai giunto all'apice di un crepuscolo.L'arte di Chionna è stata spesso definita dalla critica "arte di coraggio ", ma i suoi lavori guardano al divenire, narrandolo, in forme plastiche.Le sue opere sono testimonianza di una ricerca che si proietta fuori dal suo tempo e che da questo guarda alla nostra storia, tracce di civiltà antiche e moderne, vecchie e nuove utopie in forme ed elementi che vengono da lontano viaggiando nel tempo e che consentono all’osservatore di indagare, oltre l’involucro geometrico stesso, l’interno della materia. Archetipi di un lontano futuro che lasciano intravedere un passato “fossilizzato” nella materia che il tempo porta alla luce, divorandone l’involucro esterno.

 

TECNICHE:

 

scultura-pittura a olio.

La critica

"INDAGINI SUL QUARTO MILLENNIO" di Paolo Levi

 

Leonardo Chionna è autore di segni tridimensionali, di sculture dal sapore arcaico, di sogni appena trattenuti, di profezie fatte di pura materia.

 Ci troviamo di fronte a un artista che annuncia un quarto millennio prossimo venturo, mostrandone i reperti archeologici e le degradazioni che, da quel futuro, risalgono al nostro presente.Si avverte nella sua ricerca la necessità di immergersi nel mistero del tempo in chiave plastica, svelandolo a se stesso e a noi, ribaltando un’intuizione profetica in una sorta di scavo alla ricerca dei detriti e dei messaggi che lasceremo ai posteri.Contempla quindi l’oggetto della sua ricerca col distacco dello scienziato, misurando l’inevitabile mutevolezza della materia lungo il tempo della storia, rinnovando l’antico assioma filosofico per cui nulla si crea, nulla si distrugge, e tutto invece si trasforma.

 Ãˆ difficile rispondere al quesito se Leonardo Chionna sia artista astratto o figurativo, e sarebbe comunque troppo sbrigativo confinarlo in uno qualunque dei due termini che, soprattutto in questo caso, sono del tutto generici.È dunque bene che il nostro scultore resti in parte inafferrabile. In verità le sue radici sono molteplici, la prima delle quali è una sorta di figurazione lasciata in sospeso – le tracce fossili del battistrada di un pneumatico sono la ricostruzione possibile di un evento ipotetico.Su questo dato si sovrappone il ritmo atonale del colore, e la straordinaria qualità della superficie calda della materia bronzea, che ben lontana da qualunque tentazione di decorativismo, enuncia un messaggio estetico di nettezza, precisione ed equilibrio formale.Criptico e inquieto, questo artista propone all’osservatore la vitalità creativa di un archetipo, quello di Atlantide, dove l’utopia di un’età aurea si intreccia indissolubilmente all’idea di una rovina senza scampo, e senza illusioni sulle sorti progressive dell’umanità.

 Ci si trova qui di fronte al lavoro di un manipolatore della materia, a un creatore di duplici momenti asimmetrici e simmetrici, di ritmi complessi, di motivi solenni che tendono al verticale, in una equilibrata logica formale.

 Ogni opera si apre quindi a una decodificazione immediata, in quanto rappresenta concretamente l’espressione di un dialogo interiore o di una domanda. La libertà del modellato non si riferisce in nessun caso alla natura, ma piuttosto alla visualizzazione di un universo mentale o di un paradosso spazio-temporale, dove passato e futuro interferiscono nelle certezze del nostro presente.Autore di forme astrattamente simboliche e, nello stesso tempo, esplicite nella loro apparenza di reperti databili e classificabili, questo artista costruisce la sue colte utopie in base a una verità soggettiva, che l’osservatore riceve attraverso l’integrità stilistica e concettuale della forma, stabilendo un rapporto di condivisione dei presupposti teorici che la animano.

Nuova Atlantide

società italiana d'arte contemporanea

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